Perché la prevenzione è importante?
La prevenzione e le visite di controllo dal dermatologo…
A seguire alcuni casi clinici osservati nel tempo in mappa nevi in digitale:
Modificazione strutturale di un nevo nel tempo di dodici mesi;
Comparsa di una nuova lesione nevica su cute nel tempo di un anno;
Evoluzione dinamica di uno stesso nevo a sei mesi e dopo dodici mesi.
E’ durante le prime fasi di una visita dermoncologica, attraverso il colloquio con il paziente, che si segnala l’anamnesi personale e familiare, cioè quella serie di fatti o accadimenti successi al paziente stesso oppure in famiglia: essere stato operato per un melanoma cutaneo o un nevo di tipo displastico, oppure aver avuto un genitore, un fratello o un cugino di primo grado operato per un tumore della cute.
Questo fattore assume una importanza pari quasi al 50% su tutti i rimanenti fattori che condizioneranno l’effettuazione di una mappa dei nevi.
E solo successivamente al colloquio attento e specifico con il paziente che si passerà ad osservare clinicamente ad occhio nudo, tutte le parti del corpo e quindi la cute nella sua interezza (spesso anche le mucose accessibili ad occhio nudo della bocca e dei genitali in quanto anche in tali sedi è possibile la presenza dei nei).
A seguire si effettuerà un controllo ancora più accurato mediante un dermatoscopio manuale sulle singole lesioni neviche melanocitarie per meglio valutare il quadro generale del paziente.
Ecco dunque i fattori che incidono sulla necessità di effettuare o meno la mappa dei nevi:
1- L’anamnesi positiva per tumori della pelle in particolare per nevi atipici, displastici o melanomi asportati;
2- Il fototipo del paziente, il numero dei nevi melanocitari presenti e la loro localizzazione topografica (Che cos’è il Fototipo?);
3- Gli esiti di un danno attinico cronico su cute fotoesposta.
L’esperienza dello specialista dermatologo farà infine decidere chi necessita o meno di una mappatura in digitale; i successivi controlli/confronti renderanno sempre più mirata l’accuratezza diagnostica in caso di variazioni cliniche o dermoscopiche e contribuiranno al raggiungimento di una diagnosi sempre più precoce che rappresenta pertanto l’arma terapeutica migliore per il melanoma cutaneo.