Che cos’è la mappa dei nei?
La mappa dei nei rappresenta una metodica diagnostica non invasiva mediante la quale è possibile controllare e confrontare nel tempo sia le zone del corpo sia i singoli nevi del paziente. In questo modo si potrà avere un confronto tra la prima visita e le successive per evidenziare la comparsa di nuovi nevi e eventuali segni di modificazione dei nevi stessi (leggi l’articolo che ho scritto sui Nevi Cutanei)
La visita si esegue mediante l’utilizzo di specifiche apparecchiature fotografiche dotate di appositi dermatoscopi (microscopi per la cute) che permettono di effettuare una serie di fotografie cliniche del corpo del paziente. Le zone cutanee che presentano lesioni neviche melanocitarie maggiormente degne di nota saranno quelle sulle quali si effettuerà l’archiviazione. Si utilizza l’ epiluminescenza o dermoscopia ovvero una metodica diagnostica non invasiva che permette di valutare microscopicamente i nei.
Le apparecchiature fotografiche specifiche sono in collegamento wireless con il computer ed in tempo reale il tutto apparirà sul monitor con dimensioni e definizione ad altissima qualità. Tutto ciò consente allo specialista dermatologo di valutare i singoli nevi. I controlli nel tempo permetteranno di valutare il dinamismo melanocitario (cioè l’evoluzione o l’involuzione dei nevi).
Casi clinici
Modificazione strutturale di un nevo nel tempo di sei mesi:
Situazione iniziale |
A 6 mesi |
Comparsa di una nuova lesione nevica su cute nel tempo di un anno:
Situazione iniziale |
A 12 mesi |
Evoluzione dinamica di uno stesso nevo a sei mesi e dopo dodici mesi
Situazione iniziale |
A 6 mesi |
A 12 mesi |
Non tutti i pazienti necessitano della mappa dei nei
È durante le prime fasi di una visita, attraverso il colloquio con il paziente, che si segnala l’anamnesi personale e familiare, cioè quella serie di fatti dermoncologici successi al paziente stesso oppure in famiglia.
E solo successivamente al colloquio attento e specifico con il paziente che si passerà ad osservare clinicamente ad occhio nudo, tutte le parti del corpo. A seguire si effettuerà un controllo ancora più accurato mediante un dermatoscopio manuale sulle singole lesioni neviche melanocitarie per meglio valutare il quadro generale del paziente.
Ecco dunque i fattori che incidono sulla necessità di effettuare o meno la mappa dei nevi:
- L’anamnesi positiva per tumori della pelle (in particolare per nevi atipici, displastici o melanomi asportati).
- il fototipo del paziente (leggi l’articolo ‘Il Fototipo cutaneo’)ed il numero dei nevi melanocitari presenti e la loro localizzazione topografica;
- gli esiti di un danno attinico cronico su cute fotoesposta.
L’esperienza dello specialista dermatologo farà infine decidere chi necessita o meno di una mappatura in digitale. I successivi controlli in caso di variazioni cliniche renderanno sempre più mirata la visita dermatologica. Lo scopo è quello di raggiungere una diagnosi precoce che rappresenta pertanto l’arma terapeutica migliore per il melanoma cutaneo.
Spero di esservi stato d’aiuto con questo articolo. Condividilo con amici che potrebbero avere bisogno di queste nozioni, ci vediamo nel prossimo articolo!
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A presto!
Il Dermatologo, Agostino Crupi
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